Il sogno di un meeting nella cangiante Londra è stato regalato quest’anno a 60 rappresentanti delle realtà europee da Albert, ‘Trea e il nutrito staff della Albert & Friends Instant Circus, realtà storica del circo per giovani britannico. Programma intensivo, con interventi di rilievo assoluto, svolto per la maggior parte nelle sale del Riverside Studios, ma con salutari e interessanti “evasioni” al Circus Space, e ai tanti club e circus cabaret che pulsano nel cuore della metropoli. Quest’anno la formula di confronto vedeva oltre ai tanti interventi e alcuni workshop, un corpo centrale tutto imperniato sugli Open Space, una modalità che facilita e ottimizza le possibilità di confronto in gruppi ampi. Un movimento europeo che si sta compattando a ritmi incredibili e che, per fornirsi di una struttura che possa nel tempo garantire e coordinare un maggiore sviluppo del settore, qui a Londra ha ratificato lo statuto della neonata EYCO (European Youth Circus Organization), composta dalle 5 federazioni nazionali già esistenti (Francia, Germania, Olanda, Finlandia, Belgio, parte fiamminga) e da 4 organizzazioni in procinto di creare delle federazioni nazionali (Spagna, Danimarca, UK e Italia), EYCO riunisce oggi 470 scuole/organizzazioni di circo, 2200 insegnanti e 550.000 praticanti ed un ufficio sito presso la "Fédération Française des Ecoles de Cirque", a Parigi. E l’anno prossimo si vola tutti in Romania, per  favorire anche nell’Europa dell’Est la crescita di progetti di circo!

A novembre ho avuto la fortuna di volare a Londra tra i rappresentanti per l’Italia del N.I.C.E. meeting. È letteralmente un “incontro carino”? Questo di sicuro. Ma partecipare ad un N.I.C.E. meeting vuol dire – ad esempio - trascorrere 8 ore al giorno in uno studio televisivo senza finestre ad ascoltare conferenze rigorosamente in inglese, a discutere attivamente intorno ad un tavolo di scambi internazionali, di sicurezza, di inclusione dei diversamente abili. Vuol dire mangiare fianco a fianco ai direttori di alcune tra le più famose scuole di circo europee che di base fanno quello che faccio io, anche se con 30 anni di attività alle spalle, palestre, sale prova, organizzazione impeccabile, un ufficio e corsi che si susseguono ad ogni ora, sette giorni su sette! Vuol dire poter dare consigli ai giovani di paesi dell’est, dove l’entusiasmo è alle stelle ma la realtà del piccolo circo è ancora soltanto desiderata o accennata. Un’incredibile mescolanza di stili, provenienze e livelli che non ha creato la minima distanza, anzi ha favorito l’humus nel quale i più esperti avevano voglia di condividere informazioni con i più giovani.
Ad un tratto ti rendi conto con invidia di cosa succede negli altri paesi: in UK, ad esempio, esiste un “Consiglio Nazionale per le Arti” che finanzia le Arti Circensi, considerandole fondamentali per bambini e ragazzi quasi al pari della danza, del teatro o della musica. Ma ci sono occasioni d’oro che possiamo cogliere anche in Italia: attraverso i bandi della EU, come “Youth in Action”, possiamo richiedere finanziamenti per inviare insegnanti ad aggiornarsi, ricevere ed inviare giovani volontari in progetti che vanno da tre mesi ad un anno (EVS) fino a scambi di gruppi di allievi dai 13 ai 25 anni. Come si fa? Per prima cosa bisogna avere la capacità di sognare i propri progetti più grandi, professionali, europei. Bisogna saper interagire con l’agenzia europea, compilare con attenzione un’application form, stabilire partenariati con altre realtà europee. Qual è la forza che possiamo trarre dalla EYCO? Quando presentiamo i nostri progetti possiamo dimostrare agli interlocutori italiani che le scuole di circo per bambini e ragazzi sono una realtà radicata e importante nella gran parte del resto dell’Europa. Cavalcando questa entusiastica scia è il momento di lavorare insieme ad una federazione italiana che ci rappresenti agli occhi dell’Europa e che crei una rete tra tutte le realtà che vogliono diventare punti di riferimento per progetti di circo di alta qualità tecnica ed educativa. (Gabriella Baldoni – ASD Campacavallo)